Comune di Castelnuovo Parano

S.O.S. Bullismo

Cos’è Il fenomeno del Bullismo comprende atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da un soggetto “forte” (bullo) nei confronti di uno “debole” (vittima) in modo intenzionale e ripetuto nel tempo.

Data:
12 Luglio 2020

S.O.S. Bullismo

Cos'è

Il fenomeno del Bullismo comprende atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commessi da un soggetto “forte” (bullo) nei confronti di uno “debole” (vittima) in modo intenzionale e ripetuto nel tempo. Il fenomeno riguarda maschi e femmine e si manifesta soprattutto in ambito scolastico, ma anche in strada, nei locali e nei luoghi di ritrovo.

Cos'è utile sapere

Il fenomeno del bullismo, secondo recenti sondaggi, colpisce più ragazzi di quanto si possa pensare. Sembra, infatti, che questo fenomeno di prevaricazione e disagio tocchi, seppur con ruoli diversi, fino a un bambino su tre. Il problema riguarda in particolare bambini e adolescenti nelle fasce di età comprese tra i 7-8 anni e i 14-16 anni, ossia scuole elementari e gli anni a cavallo tra le scuole medie inferiori e superiori.  Un comportamento da bullo è un tipo di azione che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare, spesso è persistente e quasi sempre c’è una grave difficoltà per la vittima a difendersi.
A seconda che gli episodi di prepotenza si manifestino con modalità più o meno esplicite ed evidenti, si individuano: il bullismo diretto (più frequente tra maschi), caratterizzato da comportamenti aggressivi e prepotenti visibili e il bullismo indiretto, un disturbo comportamentale meno evidente, e quindi più difficile da individuare, poiché gioca più sul piano psicologico (tipologia di prevaricazione più tipicamente femminile).
Oltre alle due figure del bullo e della vittima, gli spettatori, sia sostenitori dell’uno che dell’altro ma anche maggioranza silenziosa, giocano un ruolo fondamentale.  Poiché circa l’85% degli episodi di bullismo avviene in presenza del gruppo dei pari, proprio la maggioranza silenziosa costituisce una risorsa di grandissimo valore sulla quale fare leva per ridurre la portata del fenomeno.
 

  • Consigli per i genitori:
    E’ importante sapere che per non diventare bullo bisogna insegnare ai ragazzi a:
    • Saper esprimere la propria rabbia in modo costruttivo e con maturità
    • Comunicare in modo sincero
    • Essere capace di identificarsi con gli altri e capire le conseguenze dei propri comportamenti
    • Prendere esempio da ciò che si vede a casa
    I genitori devono inoltre imparare a cogliere i segnali che i figli possono mandare o nascondere. Alcuni segnali di chi è vittima di bullismo:
    • Trovare scuse per non andare a scuola o voler essere accompagnati
    • Fare frequenti richieste di denaro
    • Essere molto tesi, piagnucolosi e tristi dopo la scuola
    • Presentare lividi, tagli, graffi o strappi negli indumenti
    • Dormire male o bagnare il letto
    • Raccontare di non avere nessun amico
    • Rifiutarsi di raccontare ciò che avviene a scuola
     
  • Consigli per gli insegnanti:
    • Può essere utile far compilare agli alunni un questionario e organizzare una giornata di dibattito e incontri fra genitori, fra insegnanti e fra genitori e insegnanti. Ciò è importante per capire le dimensioni del fenomeno
    • Una migliore attività di controllo durante la ricreazione e la mensa metterebbe al sicuro le potenziali vittime. Sono questi i momenti in cui la maggior parte dei bulli agisce indisturbata
    • In genere sono gli studenti più grandi a fare i bulli con quelli più piccoli. Si può valutare di dividere gli spazi e i tempi della ricreazione per gli uni e per gli altri
    • Elogi, ricompense e sanzioni possono servire a modificare il comportamento degli studenti più aggressivi, ma non sono l’unico strumento per far cambiare atteggiamento al bullo
    • Spesso si ha timore o vergogna di raccontare personalmente ciò che sta succedendo. Potrebbe essere di aiuto, per genitori e vittime, avere un numero di telefono al quale rivolgersi
    • Si possono istituire “cassette delle prepotenze” dove lasciare dei biglietti con su scritto quello che succede; individuare degli studenti leader che aiutino le vittime; aprire uno sportello psico-pedagogico che sia di riferimento per bambini e adulti
    • In classe, tutti insieme, si possono individuare poche e semplici regole di comportamento contro il bullismo. Le regole devono essere esposte in modo ben visibile e tutti devono impegnarsi a rispettarle
    • Il silenzio e la segretezza sono potenti alleati dei bulli. È importante abituare i ragazzi a raccontare ciò che accade e a non nascondere la verità
    • Se l’insegnante individua un bullo o una vittima, per aiutarlo è necessario parlare subito con lui di ciò che gli accade

Come fare

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha istituito il numero verde 800669696 nell’ambito della campagna “Smonta il bullo”
Per un aiuto immediato rivolgersi a:
  • 113 Polizia di Stato
  • 114 Emergenza Infanzia
  • 112 Carabinieri
  • 19696 Telefono Azzurro (linea gratuita fino ai 14 anni)
  • 199.15.15.15 Telefono Azzurro (linea istituzionale dai 14 anni in su e per gli adulti)

A chi rivolgersi

Polizia di Stato - Commissariato PS di Cassino

Via Enrico De Nicola n. 263 – 03043

Telefono: 0776/328855
Email: comm.cassino.fr@pecps.poliziadistato.it
Sito web: www.poliziadistato.it

Ultimo aggiornamento

12 Luglio 2020, 14:56